Parole P.G. Frassati
GMG 2005

Pier Giorgio Frassati

Laico domenicano testimone di umanità e carità

Chi lo conobbe personalmente ebbe a dichiarare che la perfezione cristiana raggiunta da pier giorgio sl deve attribuire in buona parte al fatto che egli fosse entrato nell'ordine domenicano.

L'unica vera
"...Stolto è colui che va dietro alle gioie del mondo perché queste sono sempre passeggere e arrecano dolori, mentre l'unica vera gioia è quella che ci dà la Fede...". Cosi scriveva, ad un amico, Pier Giorgio Frassati, giovane laico domenicano beatificato il 20 maggio del 1990. Lo scorso anno abbiamo celebrato la chiusura dell'anno centenario della sua nascita, con una solenne e commovente liturgia svoltasi a Roma, nella basilica di Santa Sabina, alla presenza di molti parenti di Pier Giorgio, tra cui la sorella Luciana.

Giovanni Paolo II ha più volte indicato ai giovani la figura del Frassati come modello da seguire, perché "in lui il Vangelo diventa solidarietà ed accoglienza, si fa attenta ricerca della verità ed esigente impegno per la giustizia..." e anche durante questa Giornata Mondiale della Gioventù di Toronto, i giovani riflettono sull'insegnamento di Pier Giorgio Frassati, proposto insieme a quello di altri Santi che hanno testimoniato Cristo con l'entusiasmo della loro giovinezza.

Ecco  alcuni passi tratti dalle sue lettere, che fanno particolarmente rifleffere:
La vera felicità non consiste nei piaceri del mondo e nelle cose terrene, ma hella pace della coscienza, la quale si ha soltanto se noi simao puri di cuore e di mente.

La nostra vita per essere cristiana è una continua rinunzia, un continuo sacrificio che però non è pesante quando solo si pensi che cosa sono questi pochi anni passati nel dolore in confronto all'eternità felice, dove la gioia non avrà misura e fine, dove godremo una pace che non si può neppure immaginare. (29 luglio 1923)

Con la carità si semina negli uomini la Pace, ma non la pace del mondo, la Vera Pace che solo la Fede di Gesù Cristo ci può dare, affratellandoci gli uni cogli altri..` (3 luglio l 925)

Tu mi domandi se sono allegro; e come non potrei esserlo? finché la Fede mi darà: forza sempre allegro! ogni cattolico non può non essere allegro: la tristezza deve essere bandita dagli animi cattolici; il dolore non è la tristezza, che è una malattia peggiore di ogni altra.

Questa malattia è quasi sempre prodotta dall'ateismo; ma lo scopo  per cui noi siamo stati creati ci addita la via, seminata sia pure di molte spine, ma non una triste via: essa è allegria anche attraverso i dolori. (14 febbraio 1925)

Mi piacerebbe molto che tu assumessi il nome di Fra Girolamo, non perché è il nome che io ho come figlio di San Domenico, ma perché mi ricorda una figura a me cara e certamente anche a te, che hai comune a me gli stessi sentimenti contro i corrotti costumi, la figura di Girolamo Savonarola, di cui io molto indegnamente porto il nome.

Ammiratore fervente di questo frate, morto da santo sul patibolo, ho voluto nel farmi terziario domenicano prenderlo come modello, ma purtroppo sono ben lungi da imitarlo. (31 agosto 1923)

L'assistere quotidianamente alla Fede con cui le famiglie spesso sopportano i più atroci dolori, il sacrificio perenne che essi fanno e che tutto questO fanno per l'Amore di Dio, ci fa tante volte rivolgere questa domanda: io che ho avuto da Dio tante cose sono rimasto cosi neghittoso cosi cattivo, mentre loro, che non sono stati cosl privilegiati come me, sono cosi infinitamente migliori di me.

Ed allora noi veniamo a fare il proponimento nella nostra coscienza di segúire d'ora in avanti sempre più la via della Croce, I'unica via che ci porta alla Salute Eterna.

La festa liturgica è il 4 luglio.

 

I giorni della sua vita

06/04/1901 Nasce a Torino da Alfredo Frassati e da Adelaide Ametis. Il padre è proprietario e direttore del giornale La Stampa.

1913 Si iscrive all'lstituto Sociale di Torino e nel contempo anche alla Compagnia del Sacramento e all'Apostolato della Preghiera.

1918 Amante della montagna, si iscrive al Club Alpino Italiano. Amante dei poveri, fa parte della Conferenza di S. Vincenzo. Si iscrive al Regio Politecnico di Torino nel Corso di Ingegneria meccanica con specializzazione mineraria

1919 Si iscrive al Circolo Cesare Balbo della FUCI torinese.

1920 Papà Alfredo è nominato ambasciatore a Berlino: PierGiorgio compie diversi viaggi in Germania, dove entra a contatto con giovani della Pax Romana. Si iscrive al Partito Popolare Italiano

1921 E' a Roma per il Congresso della Gioventù Cattolica: nel corso di una manifestazione viene arrestato, ma subito è rimesso in libertà.

28/05/1922   Entra nel Terz'Ordine Domenicano assumendo il nome di Fra Girolamo per la sua venerazione verso Girolamo Savonarola. Sale al potere Benito Mussolini: papà Alfredo si di­mette da ambasciatore e Pier Giorgio si dichiara apertamente antifascista, atteggiamento confermato in diverse occasioni.

Giovane moderno, ricco, bello, sportivo, amante delle chiassate goliardiche, del calcio, delle cavalcate, delle corse in auto, delle scalate in montagna, presente e attivo nelle asso­ciazioni cattoliche, ogni giorno era fedele a questi tre impegni:

-partecipazione alla S. Messa con Comunione,

-recita del Rosario,

-visita a una famiglia bisognosa.

04/07/1925   Due mesi prima della laurea è stroncato da una poliomielite fulminante, contratta molto probabilmente nell'assistere i poveri. Muore a soli 24 anni, come se la fiamma dell'amore di Dio e del prossimo gli avesse bruciato la giovinezza.

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