primo invio: del primo marzo 2008
Missioni

Cari amici, questo è il primo invio del nostro diario guatemalteco. Spero che vi arrivi bene e che vi possa dire quanto ci siete cari. Se qualcuno ha notizia che il diario è arrivato a suoi amici e non a lui, e lo vuole ricevere, non ha che da comunicarci il suo indirizzo elettronico e cercheremo, con i mezzi a disposizione, di accontentarlo. Buona lettura e speriamo che la nostra pagina vi faccia sognare (non dormire!!!) P. alberto, Rita, Mara, Franco e Mario

Carissimi, ci siamo lasciati su questo diario l'anno scorso a metà febbraio ed eccoci di nuovo qui. Siamo arrivati a Dolores il sabato primo marzo alle 21.30 circa, ora locale, molto stanchi per aver avuto un viaggio molto travagliato. Abbiamo cominciato con la nebbia a Elmas che ha fatto ritardare il nostro volo di più di tre ore con la conseguenza che abbiamo poi perso ogni possibilità di partire per il Mexico e poi per il Guatemala. Siamo stati ospitati a Roma da padre Provinciale per poter ripartire poi il giorno dopo. Naturalmente abbiamo avuto un sacco di peripezie con le valige che abbiamo dovuto ritirare a Roma e reimbarcare il giorno dopo. Ci hanno fatto tantissime storie all'Air France perché le valige pesavano circa trenta chili l'una (secondo le nostre informazioni erano perfette!), meentre per loro il peso massimo ammesso è di 25 chili l'una. A farla breve ci hanno fatto pagare ben 300 euro di eccedenza: esagerati!!! Pensiamo al nostro ritorno di scrivere all'Air France. Finalmente siamo partiti dopo un'accettazione molto tumultuosa. Il viaggio è stato gradevole e a Città del Messico abbiamo trovato ad accoglierci Araceli, Pedro e la loro piccola -4 anni- Ana Ximena: nostri amici che ci saranno sempre vicini anche domani. Ci hanno accompagnato al monastero delle domenicane che ci hanno ospitato (erano circa le 23 ora locale).

Ci siamo accorti di essere arrivati anche perché subito ci sono stati problemi di acqua e per noi, abituati alla doccia, è stato duro: un assaggio di missione! La mattina dopo i nostri amici sono venuti a prenderci e ci hanno portato a visitare la città e la grande piramide Atzeca. Dopo il pranzo, che è stato alle ore 16.00 -dicono che qui usa così!- siamo stati alla Basilica di Nostra Signora de Guadalupe dove abbiamo celebrato la santa Messa ricordando anche tutti voi. Rientrati al monastero ci siamo preparati per la partenza del giorno dopo. Finalmente si parte per Dolores, via Cancùn. Pensavo che fosse la cosa più semplice perché Cancùn è vicino alla frontiera Guatemalteca, ma non è stato così. All'aeroporto abbiamo trovato ad attenderci Romeo e sua moglie Nidia che alcuni di voi conoscono perché sono stati da noi in Italia, e via verso l'avventura! Non sto a raccontare dettagli ma di fatto abbiamo dovuto dormire a Tulùn, a qualche ora da Cancùn perché continuare di notte per quelle strade, che da lì sarebbero state solitarie, era molto pericoloso e ci esponeva a eventuali assalti di banditi (abbastanza frequenti a queste latitudini) e un possibile guasto del mezzo avrebbe creato notevoli complicazioni. La mattina dopo, alle sei, partenza. Abbiamo attraversato il Belize (tragando le valige alla frontiera) e poi finalmente il Guatemala. Finora le strade sono state belle. Appena varcato il confine, subito strada bianca e piena di fossi e fango!!! Con la grazia di Dio siamo finalmente arrivati a casa nostra sotto la paterna accoglienza di padre Giorgio: sono le 22.00 di sabato 1° marzo.

La casa è sempre quella: è accogliente e sembra che ci aspettasse e che ci voglia bene (!) e in questi momenti abbiamo bisogno di sentirci ben voluti!! Rita vi ha raccontato in dettagli la domenica e quindi non sto a ripetere. Ci sono stati problemi di collegamento con voi perché non avevamo telefonino funzionante e di domenica non abbiamo potuto acquistarne uno qui. Internet alla scuola del p. Giorgio lo stavano aggiornando e così è stato difficile comunicare. Quando finalmente ci siamo potuti connettere, funzionava male la connessione. Oggi 5 marzo. Finalmente grazie al mago Alessio riusciamo a comunicare bene e quindi eccovi il nostro diario, al quale affidiamo di comunicarvi tutto il bene che vi vogliamo, quanto ci mancate e quanto speriamo che anche voi possiate fare questa meravigliosa esperienza. p. Alberto

Carissimi tutti, tutti, ma in particolare chi mi ha preceduto ed ha già vissuto questa esperienza. Il nostro arrivo in Guatemala è stato piuttosto faticoso, ma la compagnia degli amici di Città del Messico, di Romeo, Nidia ed il loro amico ha resto tutto un pò meno pesante. Come al solito Romeo è stato molto ospitale e disponibilissimo ed ha cercato in tutti i modi di renderci la vita meno "disperata". Certo è che abbiamo constatato che chi più ha, trova meno disponibilità e cuore verso gli altri (Alitalia, Belise ecc.) chi meno ha "tiene un coraçon muy grande" (Guatemala). Per la verità in qualche momento mi sono spaventata e scoraggiata, ma mi ha aiutato il motivo per il quale mi trovo qui ( e per la verità ho detto più di una preghierina). Siamo arrivati da tre giorni (esattamente sabato sera dopo aver fatto la spesa a Flores per le prime necessità - oggi è martedì 4 marzo), ad accoglierci abbiamo trovato Padre Giorgio (molto contento di incontrarci e che ci aveva procurato un pò di spesa) e domenica mattina (dopo aver dormito poco o niente, d'altra parte eravamo abituati a dormire poco per la tensione) di mattina alle 10 siamo andati ad ascoltare la S. Messa dalle Suore.

Infatti la chiesa dove abitualmente Padre Alberto l'anno scorso celebrava la Messa è chiusa per restauro e non ci siamo ancora andati. Comunque prima di uscire dalla "nostra" casa il nostro anfitrione ci ha radunati e ci ha consegnato quattro rosari benedetti sul momento nominandoci Missionari. Per me è stato un momento molto emozionante, perché conoscendomi non mi sono sentita degna di questo imprimatur. Per la verità questa realtà ti fa molto riflettere su cosa sono le cose importanti per le quali quotidianamente ci confrontiamo. Non so se tornerò cambiata e se questa esperienza mi farà vedere le cose sotto un diverso aspetto, so solo che ogni giorno rifletto su quello che ho lasciato momentaneamente, il mio vivere quotidiano, mi rendo conto di non riuscire sempre a lasciare indietro quelle cose per le quali non vale la pena adirarsi. Comunque detto questo la festa domenicale è stata allietata dalla musica della marimba e da tutta la gente che in modo molto semplice ha gradito la nostra presenza. I bambini erano tanti, bellissimi, con gli occhi neri neri e grandissimi. Poi le mamme, le nonne, gli anziani, insomma una Messa molto partecipata. Padre Giorgio ha celebrato, Padre Alberto ha concelebrato. Siamo stati tutti - voi e noi - ricordati nella preghiera. Poi di corsa a casa a preparare il pranzo. E indovinate chi è il cocinador? Il solito Francisco che ha bisogno del "ferrista" per poter creare (pollo e patate arrosto che non abbiamo mangiato a pranzo perché eravamo sazi e dovevamo andare a lavorare alla casa di Padre Ottavio).

 

Abbiamo trovato tutto ciò che è stato inviato con il container: vestiti, scarpe, attrezzi da lavoro, biciclette, bilance per bambini, materassi, stoffe, vettovaglie, le radio trasmittenti, e tanti tantissimi quaderni, matite colorate, temperalapis, borse per la scuola, tavolini per i compiti e tante altre cose ancora. Aiutati da Romeo e dalla sua famiglia (9 persone solo loro) abbiamo trasportato nel cascione di Padre Ottavio - che sapete tutti essere assente perché a Roma dal Papa - guidato da Gigi, il fratello di Padre Ottavio, tutto alla nostra casa per la suddivisione dei materiali. A cena si è fermata la famiglia di Romeo e così abbiamo finito la giornata tra una fotografia e l'altra. Romeo e Nidia hanno proprio una bella famiglia con ragazzi che vanno dai 21 ai 5 anni E finalmente arriva anche lunedì. Sveglia all'alba - i galli per la verità non ci hanno disturbato più di tanto e la musica non è stata quella dello scorso anno, forse perché siamo in Quaresima - (Padre Alberto è sempre il più dormiglione) ed abbiamo iniziato il nostro trabajo (!!!!!!!!). Mentre Mario e Franco cominciavano a mettere mano all'impianto idrico - rivoluzionato dopo l'intervento di Mario lo scorso anno quando aveva fatto un bel lavoretto, hanno cioè rimesso le cose come prima - Mara ed io abbiamo fatto un pò di pulizie, necesitavan, e poi abbiamo smistato il contenuto del container, "smontando " il lavoro che avete fatto Voi a Selargius e suddividendo le cose per specie, anche per aiutare le Suore nella distribuzione alle aldee.

Poi tutti quanti insieme abbiamo cominciato a dipingere i muri della cucina. I nostri bravi giovanotti pensavano che sarebbero bastate due mani di pittura, ma ben presto si sono accorti che le mani dovevano essere diverse ed a oggi (martedì) hanno sentenziato che non è ancora finito ed hanno finito con il chiedere a Romeo di portare altra pittura più coprente (nel frattempo noi donne andavamo dietro con straccio, secchi e pennello per le rifiniture). E Padre a Alberto ????? alla scuola di Padre Giorgio per mettersi in comunicazione con Voi .............................. !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (sa scusa). Tutte le sere andiamo alla Messa dalle Suore - volontari - e prossimamente Vi racconterò cosa Padre Alberto è riuscito a far fare a Francisco................................ Vi racconterò anche della visita all'aldea di Centro Maya..........Insomma c'è tanto da raccontare, ma è tutto da vedere con i propri occhi per rendersi conto di come possiamo essere utili. Ed il tempo passa troppo velocemente, speriamo bene. Vi abbraccio tutti e Vi ringrazio per il pensiero che ci accompagna. Buenas noces (da noi sono le 22,30 da voi 7 ore in più) e bacioni a tutti. Ritiscedda A proposito ho visto le stelle: sono luminosissime così come me le avete descritte ed ho pensato a Voi, Rita

sommario