Storia del Container 2
Missioni

Anche quest'anno siamo riusciti a spedire il nostro quinto container!
E anche questa volta, quante persone di buona volotà ho incontrato!

Ogni volta che si pensa di spedire un container bisogna contare prima i tutto sulla generosità e sulla disponibilità di tante persone. Si comincia a far passare la notizia agli amici che subito si danno da fare per portare cose utili da spedire alla Missione. Poi c'è il tam tam e la voce passa agli amici degli amici e da un magazzino desolatamente vuoto si passa a un magazzino stracolmo. Purtroppo bisogna dire che c'è anche chi approfitta per fare pulizia in casa e non tutto ciò che viene portato è adatto a essere spedito perché anche i poveri hanno una dignità e noi dobbiamo difenderla con accanimento. A questo provvedono gli amici che preparano le scatole che compomgono i 12 pallets che andranno a riempire il container. Son un gruppo bellissimo e affiatato che agisdcono con scrupolo di mamme e di fratelli: un indumento che io non indosserei non lo mando a nessuno e così pure attrezzi, arnesi, materiale didattico, scarpe, viveri e chi più ne ha più ne metta: se non sono più che "in ordine" non si spediscono e molte volte provvediamo noi a buttarli nell'immondezza quando chi ce li ha portati non lo ha fatto prima: la carità è condividere e condividere vuol dire che io divido con qualcuno una cosa che è mia. Non si fa la carità, anche se qualche volta pare che così pensino alcuni, dando gli scarti o le cose vecchie, rotte o in qualche modo danneggiate! Scusatemi lo sfogo!

Ma torniamo agli amici che controllano le varie cose arrivate e le assemblano per la spedizione. Vederli nel nostro magazzino, puntuali come se dovessero timbrare il cartellino, allegri come quando si partecipa a una festa, lavorare con lena, scherzare e creare quel clima che serve a rafforzare tutti i gruppi. Quest'anno il gruppo è cresciuto di numero e anche voi che leggete, se abitate in zona di Cagliari potete partecipare: basta contattarci.

gli amici di Guspini

Ci hanno contattato da Guspini Lilli e Rossana (due splendide en entusiate signore) che hanno messo in movimento vari loro amici (ora anche miei amici) ed oltre a raccogliere tantissime cose: indumenti, attrezzi da lavoro, viveri in quantità, hanno organizzato un pranzo (vedi foto, scusatemi se non sono molto belle - scattate con un telefonino) per favorire la nascita di un gruppo missionario domenicano

 

Per spostare le pedane servirebbe un transpallet e poi per caricare il camion che porterà via le pedane piene ci vorrebbe un carrello elevatore. Fin'ora abbiamo trovato amici che ce li hanno prestati ma per loro sono strumenti di lavoro e devo essere delicato nel chiederli perché la loro generosità e sempre eccezionale. Poi bisogna trovare il camion con gru che porti da noi il carrello elevatore. Anche qui abbiamo sempre trovato la massima collaborazione. Però quanto è difficile far combaciare gli incastri di ciascuno con le esigenze, i giorni e le ore!!! Quest'anno abbiamo chiesto all'amico Antonio Collu che è proprietario di un centro che si chiama "Centro Carrelli" se ci regalava un transpallet ed un carrello: la risposta? naturalmente "Si"! Il carrello aveva bisogno di molta manutenzione e di vari pezzi di ricambio che Antonio ci ha messo a disposizione e così Beppe Mulas, che è un meccanico eccezionale e partecipa alla preparazione del materiale che andrà nel container, lo ha rimesso in sesto ed ora fa bella mostra di sè al centro giovanile ed ha svolto la sua mansione di caricare il camion con molta energia!

Già, il camion. Abbiamo infatti bisogno di un camion perché, una volta preparate a dovere le pedane, bisogna portarle a Vado Ligure dove la società Hambug Sud e la Fresco ship’s agency & forwarding ci mettono a disposizione il container che partirà (domani 2 febbraio) per la Missione del Guatemala con la nave Cala Palma. Il camion anche quest'anno ce lo ha messo a disposizione la ditta fratelli Secci e come l'anno scorso è venuto Fabiano, uno dei due fratelli ed insieme abbiamo accompagnato tutto il materiale a Vado Ligure dove gli amici di lì hanno provveduto a riempire il container. È stato Giorgio Bruno, un amico dell'Oftal, che come sempre, si è interessato del camion.

Quedst'anno la Tirrenia è commissariata perché sta attraversando un brutto periodo e così ci ha dato solo mezzo biglietto, anziché tutto il passaggio e così abbiamo speso per il restante mezzo biglietto 860 €: il passagio del camion costa!!!

A Vado ho trovato cme sempre l'amico Pino Cateri che anche quest'anno è arrivato con un furgone noleggiato a sue spese e pieno zeppo di tante cose utili e poi si è preoccopato che il container fosse così pieno che non ci stava più neppure uno spillo!

A Vado Ligure

Sono poi andato a Genova per ringraziare l'Hamburg sud ma soprattutto per vedere l'amico Paolo Camalich che sempre si è interessato per il nostro container. Paolo mi ha fatto conoscere un responsabile della Scietà: Guglielmo Darietto che mi ha detto che sono molto contenti di spedire i nostri container di aiuti umanitari e che sono disponibili anche per le prossime spedizioni.

Le nostre Signore non mi hanno mandato a mani vuote a Vado ma si sono premurate di caricarmi di dolcetti sardi che sono stati distribuiti a tutti e che hanno riscosso un notevole successo! Grazie.

Mi resta di ringraziare tutti per il vostro aiuto, ma più di me vi ringrazieranno tutti coloro che riceveranno gli aiuti che avete mandato.