8 marzo 2012 Rita
Missioni

Holà!! Ciao a tutti

Sono Rita, una dei quattro “Moschettieri” giunti il 3 marzo in Guatemala.

Molti di Voi mi conoscono, altri mi conosceranno in questa occasione oppure potranno farlo attraverso i diari che scrivo dal 2008 (www.predicazione.it – foto diari in alto a sinistra).

Con me ci sono Francesco – mio marito -, e due new entry: Barbara e Marcello che presto Vi daranno loro notizie.

Quest'anno noi due veterani abbiamo affrontato il viaggio con qualche pensiero in più: la mancanza totale del supporto psicologico di P. Alberto, i due nuovi compagni di avventura, il container non ancora materialmente partito da Cagliari.  Forse P. Alberto crede molto in Francesco ed in me tanto da averci affidato Barbara e Marcello – due persone per noi completamente sconosciute - sapendo che avremmo affrontato con decisione anche il problema arrivo/sdoganamento container, premiando così il lavoro fatto in tanti mesi di chi lo ha predisposto, impacchettato e caricato, di chi ne ha consentito l'invio e di chi ne ha agevolato le pratiche burocratiche. Un sincero grazie a tutti perché solo con la determinazione di chi vuole che un sogno si avveri  riesce a far realizzare il sogno.

Come ogni anno non tutto alla partenza è filato liscio come l'olio, ma poiché abbiamo le spalle larghe e poiché le cose si sono potute in qualche modo risolvere, abbiamo deciso di cominciare il nostro viaggio con spirito positivo.

 

I nostri nuovi compagni di avventura si sono presentati puntualissimi all'aeroporto: Marcello con evidente tensione, Barbara con apparente e ben camuffata serenità.  Dopo una lunga attesa a Roma ci siamo finalmente imbarcati sul volo per Madrid dove abbiamo pernottato una notte, prima di imbarcarci sul volo intercontinentale che dopo quasi 12 ore ci avrebbe portati a Città del Guatemala.

il viaggio

Per fortuna tutto si è svolto in modo tranquillo, se si escludono i controlli più o meno pignoli agli imbarchi ed alla dogana. Il povero Marcello è stato il più tartassato: è stato costretto a “spogliarsi”  ogni volta, con comprensibile disagio e preoccupazione (alla fine - Città del Guatemala - sono riusciti a sequestrargli uno spry anti-zanzara acquistato all'aeroporto di Roma  e passato indenne ai controllo di Roma e Madrid).

All'Aeroporto di Città del Guatemala abbiamo incontrato Mons. Mario Fiandri il Vescovo del Petén il quale rientrava da una riunione di Vescovi e che per primo ci ha dato il benvenuto ed accolti da veri Amici. Siamo arrivati a Flores  - capoluogo del Peten - alle 19,40 circa  ed abbiamo trovato ad attenderci Padre  Giorgio, il nostro Amico Romeo con la moglie Nidia ed una figlia. Gli abbracci ed i baci ci hanno fatto sentire di aver ritrovato le care persone con le quali  sono stati condivisi tanti momenti e che ci sembrava di aver lasciato solo da qualche giorno.  L'affetto manifestato e la disponibilità sono così  evidenti che ti sembra quasi di tenerle nelle mani.

Dopo una veloce visita alla Maxi bodega - tappa divenuta obbligatoria - il locale supermercato nel quale  quast'anno abbiamo trovato, con grande stupore, dei nuovi prodotti che fino all'anno scorso mancavano (shampoo, vari tipi di formaggi - persino il grana padano - ecc) per procurarci qualche immediato bene di rifugio. Abbiamo ripreso il cammino verso Dolores, meta della nostra avventura. Siamo arrivati dopo le 22,30 , un pò perchè Romeo guida con molta attenzione e perizia ed un pò perché il pulmino oltre agli umani, cioè noi 8, trasportava  ben  8 valigioni, tutti i bagagli a mano e tutte le masserizie appena acquistate.

Vista l'ora non abbiamo incontrato P. Ottavio che il giorno dopo doveva andare molto presto in una aldea (villaggio),

I nostri due nuovi amici erano distrutti dalla stanchezza e così abbiamo deciso di andare a dormire immediatamente. Ma, come temevamo, la tensione accumulata ed i galli hanno fatto il resto e così Barbara e Marcello - dopo le prime due ore di sonno - hanno trascorso la loro prima notte guatemalteca quasi insonne.

La domenica mattina siamo andati a Messa alle 10,00: ha celebrato P. Giorgio - puntualissimo - e tutti i convenuti ci hanno accolti con un caloroso applauso (io e Francesco pensiamo che questo “bienvenido” abbia fatto molto piacere a Barbara ed a Marcello). Purtroppo abbiamo notato diverse defezioni e siamo stati informati che ad esempio era morto recentemente Don Chepito, il signore malato di parkinson che stava sempre seduto al primo banco e che al momento dello scambio del segno di pace si girava tutta la Chiesa. Ci è dispiaciuto perché era diventato una istituzione e perché ci faceva tanta tenerezza. Al di la di questo tantissimi hanno chiesto notizie di Roberto, Alberta, Paolo, Lilly, Chepe, Franca, Mario, Paquita, Laura, cioè di tutte quelle  persone che hanno trascorso un pò del loro tempo qui a Dolores

Abbiamo incontrato anche Mixin e Claribel, le due ragazze che vengono aiutate negli studi grazie ad alcuni amici italiani.  Quest'anno dovrebbero finire la scuola/università ed hanno voluto comunicarcelo con grande orgoglio durante la visita che ci hanno fatto nel pomeriggio.

Contrariamente agli anni scorsi quest'anno ha piovuto di seguito per tre giorni (sarà per la ritrovata puntualità di P. Giorgio???), una pioggia battente e insistente che  ha condizionato un pò l'arrivo a Dolores. Pertanto siamo rimasti chiusi in casa ed abbiamo approfittato per sistemarci e fare qualche ….lavoretto in casa. Non ci fosse mai venuta l'idea!!! Abbiamo smontato i pensili della cucina per dare un'imbiancata, ma abbiamo constatato, al momento del ripristino, che i muri non erano storti solo di un pochino, ma tanto, almeno 5 cm. di differenza tra un muro e l'altro: immaginatevi il pensile d'angolo!!  E così tra trapano che si è squagliato, gesso per tappare buchi, tasselli, ganci e spessori (materiali che non si reperiscono con grande facilità) sono volati via quasi due giorni con grande gioia e qualche improperio di Francesco e Marcello che non riuscivano stabilire con precisione il punto esatto dove piantare il tassello. La gioia mia e di Barbara invece è stata quella di complimentarci per il lavoro svolto (sig, sig, sig!!!) perchè non ne potevamo più di spostare le masserizie per evitare che prendessero continuamente polvere.  A  lavoro finito i pensili sono stati riposizionati correttamente (ora gli sportelli si aprono e si chiudono senza inconvenienti ) a discapito però dell'estetica: ma è proprio il caso di accontentarsi. Peraltro da questa tangibile circostanza Barbara e Marcello hanno cominciato a comprendere i vari misteri del Guatemala. Il campanello all'ingresso non suona spesso, segno che i bambini non si sono del tutto accorti del nostro arrivo.

Oggi 7 marzo, gli altri 3 Moschettieri sono andati all' aldea di Pedregal insieme a P. Ottavio ed a Suor Imelda (una delle 4 Figlie della Carità che prestano la loro opera al Centro Nutrizionale di Dolores). Ma di questi avvenimenti Vi racconteranno loro: io non c'ero.

Io sono rimasta a casa ed ho approfittato per fare due torte allo yogurt da portare domani all'aldea El Sos dove riceveranno la prima Comunione 17 tra bambini e bambine. Ed inoltre mi sono cimentata a fare il pane in casa (con il lievito Pane degli Angeli) che P. Giorgio mi aveva chiesto di provare a fare.  Entrambe le cose - torte e pane - sono venute benissimo e così ho fatto, e farò, felici tante persone. Solo questo per me è un  premio.

Domani, festa della donna, certamente i miei auguri non vi giungeranno per tempo, ma al di la di questo giorno - uno in un anno -  so che quasi tutti i giorni dell'anno sarebbero da festeggiare, ma passano inosservati trattandosi di “semplice routine”.

Buenas noches, besitos y que los Angelitos ve protegen.

Rita