5 Dicembre 2004 Domenica
Mi sveglio tardi e con calma mi preparo all’arrivo di Pedro che deve venire a prendermi.
Andiamo a prendere Araceli e la bimba che portiamo dai nonni e poi si va in centro, dove è la cattedrale. Nella splendida, enorme piazza della cattedrale si affacciano anche un’altra chiesa più piccola, il palazzo del governo, il municipio e tanti edifici tutti nel medesimo stile asburgico. In uno di questi palazzi c’è un locale molto “in” dove vengo portato per la colazione. È una colazione da nababbi e il panorama della piazza con la cattedrale e tutti gli edifici circostanti è veramente mozzafiato. Certo questi miei ospiti mi stanno trattando in una maniera super.
Terminata la colazione, che poi terrà il posto anche del pranzo, visitiamo la cattedrale, ma siccome c’è la messa in corso possiamo solo dare un’occhiata.
Ci rechiamo al convento di santo Domingo, passando per strade belle e pulite di un centro storico molto accogliente. Arriviamo che manca poco alle tredici e apprendo che proprio alle tredici c’è una messa d’orario e così chiedo di concelebrare. Il presidente della celebrazione è un padre molto anziano e celebra da seduto.
Dopo la messa, visita alla chiesa che, come al solito, è sontuosa e piena di statue e di quadri dei nostri santi e beati. Apprendo che è in corso la visita canonica del p. Maestro Generale, ma lui non lo vedo.
Tornati nella piazza della cattedrale, saliamo su un bus turistico che ci porterà a visitare tutta la città. Il giro dura ore e posso ammirare i grandi viali ed i più bei monumenti, palazzi, giardini della città.
Alla sera tutti a cena dalla famiglia di Araceli, dove ritroviamo Ana Ximena felice di rivedere mamma e papà, ma contenta di essere stata con la nonna, i cuginetti e le zie. È il compleanno di un fratello di Araceli e quindi si fa festa non solo per l’ospite (per me) ma anche e soprattutto per questo fratello. Una cena molto buona.
Cattedrale |
Santo Domingo |
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Dopo la cena arrivano tre musici per festeggiare il compleanno e suonano chitarre e fisarmonica, accompagnate da canti della tradizione messicana.
La famiglia (patriarcale) di Araceli vuole la mia benedizione e poi Araceli e Pedro mi accompagnano all’aeroporto che non è molto distante dalla casa dove stavo.
Araceli e Pedro stanno con me fino a quando non vengo chiamato per l’imbarco e approfittano anche per comprare un regalino per il padre Daniele e per me.
I saluti sono molto affettuosi e, da parte mia, riconoscenti. Li ho invitati a venire da noi in Sardegna e spero proprio che verranno.
Anche questo viaggio è terminato. Domani arriverò a Roma e poi a Cagliari/Selargius, la vita ricomincerà a scorrere frenetica. Chissà se riuscirò a portare con me almeno una parte di tutte quelle sensazioni, esperienze, odori, sapori, volti di tutte le persone che ho incontrato e che mi hanno accolto con tanta cura e amore, pur senza avermi mai visto e conosciuto!