22-23 gennaio 2006
Missioni

22 gennaio domenica
Oggi sarà una giornata di puro riposo: il padre Ottavio è in casa e quindi celebrerà lui la messa alle ore 10.00 ed io concelebrerò: neanche omelia da preparare.

Il riposo mi ha annoiato non poco.

23 gennaio lunedì
Oggi rientra il padre Giorgio dall’Italia e così andiamo a prenderlo all’aeroporto. Partenza alle sei del mattino per la Capitale. Ben sei ore di macchina! Con noi viaggiano anche due suore: suor Lucia e suor Dolores. Con il p. Ottavio devono comprare due fornelloni per il Centro Poliformativo. Sono due fornelloni particolari perché sono stati pensati proprio per cuocere le tortillas e venerdì prossimo ci sarà la “convivenza” al Centro Poliformativo. Questo Centro è una costruzione nuova, inaugurata l’anno 2004 in Novembre (c’ero anch’io) ed è stata pensata e realizzata per poter fare incontri di ogni genere: di Catechisti, di formatori, incontri per i campesinos, istruzioni mediche, e chi più ne ha più ne metta. Siccome i partecipanti vengono per lo più dalle aldee, così devono mangiare e dormire qui e per questo si chiamano “convivenze”: che cosa avevate pensato?

Torniamo al nostro viaggio alla Capitale: vi ricordate la canzone “generale”? Beh! Qui ci si ferma solo per p…!

Il paesaggio come al solito, è stupendo e non ti stanchi mai di guardarlo. Si stancano però altre parti del corpo perché i sedili sono in robusta plastica.

Finalmente si arriva. E’ l’ora del pranzo ed andiamo a mangiare al “pollo campero”: è una specie di McDonalds Guatemalteco dove si mangia solo pollo, fritto soprattutto, in molti tipi di pezzature. Contorno, chiaramente patatine fritte! Ogni tanto si ritorna borghesi!

Il negozio dei fornelloni è nel bel mezzo del mercato. Una confusione indescrivibile e un indirizzo approssimativo che ci costringe a visitare tutto, ma proprio tutto e per ben due volte il mercato. C’è un caldo abbastanza forte e si suda bene.

Fatti gli acquisti, andiamo agli uffici della Costamar: la Compagnia che ci ha dato la possibilità di spedire il container. Qui ci conoscono già perché siamo venuti un’altra volta a cercare uno dei responsabili della agenzia che si chiama Paolo Patrone, ma non l’abbiamo trovato: questione di voli dall’Italia. Siamo stati comunque accolti con moltissima attenzione e cordialità (direi coinvolgimento nella nostra storia) dal sig. Juan Alberto Paredes.

Oggi troviamo Paolo: un giovane (tutti in quest’agenzia sono giovani) molto disponibile e simpatico con il quale ho allacciato subito un buon rapporto di pubbliche relazioni: penso che se ci si potesse vedere con una certa frequenza rischieremmo perfino di diventare amici. Anche Paolo si è dimostrato interessato e coinvolto nell’operazione container e con la missione di Dolores: c'è la possibilità che faccia la Pasqua a Dolores, con i padri Ottavio e Giorgio.

La questione che riguarda il container è di come fare a non pagare le tasse doganali, visto che si tratta di una donazione. Le Suore domenicane ci hanno indicato una via che stiamo cercando di percorrere e che è irta e zeppa di burocrazia. Le persone della Costamar ci stanno appunto aiutando e sono il nostro punto di riferimento.

La sera (qui si dice la noche anche quando la notte è ancora lontana) Santa Messa dalle Suore e poi si va a prendere il padre Giorgio che arriva, secondo le nostre informazioni, alle 22.00.

Il p. Giorgio è arrivato alle 23.45, di salute sta bene ma è incavolato nero perché gli hanno perso tutte e tre le valige. Ma siccome oggi non ci sono altri voli  che le possano portare, ce ne torniamo a casa, dalle Suore.

Il Cristo negro di Esquipulas
Avevo detto che avrei raccolto notizie circa questo simulacro e la relativa devozione.

“Esquipulas è il più famoso luogo religioso del Guatemala. Ogni 15 di gennaio lì si riuniscono pellegrini da tutta l’America centrale e dal Messico per onorare  il Cristo Negro.

La immagine del Cristo, datata 1595, nella basilica di Esquipulas è oggetto del più importante pellegrinaggio religioso nell’istmo centroamericano.

E’ attualmente il secondo centro religioso, per importanza, d’America, dopo quello della Vergine di Guadalupe in Messico.

Nel luogo c’è un mercato permanente di vendita di artigianato ed altri prodotti di fabbricazione centroamericana.

Una delle caratteristiche interessanti di questo posto cattolico è la benedizione di oggetti che il credente desidera che siano protetti dal Cristo Negro de Esquipulas, per questo non è strano vedere automobili, camionette, camion e persino animali addobbati con adorni multicolori dopo essere stati benedetti nella Basilica”.

Questo è ciò che recita una brossura curata dall’Ente per il turismo.

C’è da notare che camioneta qui vuol dire corriera, soprattutto di linea e che tutte queste cose, chiaramente, non si portano “nella” basilica, bensì nel piazzale antistante.

Chi è maggiormente interessato può trovare notizie in Internet, penso alla voce Esquipulas, o Cristo Negro o www.visitguatemala.com, o… altrove.

Nel Pèten, il dipartimento (Regione) dove sta Dolores ha come patrono il Cristo negro de Esquipulas e questa devozione risale al fatto che pellegrini messicani, nel lontano 1600 e rotti, rientrando al loro paese con una riproduzione a grandezza naturale del Crocifisso, su preghiera dei locali, la lasciarono a Flores, dove attualmente è venerata con grande concorso di popolo.

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