Primo maggio 2011
Missioni

Buongiorno,
Oggi e arrivato per me il gran giorno e, tra eccitazione e tacuaciles, non ho chiuso occhio.
Ieri ho fatto una bellissima esperienza. Avevo promesso alle ragazze di portarle ad un pic nic nella zona di protezione animale non lontana da San Ana ma qualcuno mi ha convinto a cambiare programma e andare a Singapur. Si, come voi, ho sussultato. Singapore è all’altro capo del mondo!
-No, Paquita, solo a due chilometri e se non ci porti tu, le suore non lo faranno mai...
- Vada per Singapur. E come si fa?
- Bisogna andare alla Farmacia moderna a comperare i biglietti. Costano solo x quetzales. Puoi?
- In Farmacia? Ma che cos’è questo “Singapur”?
Scopro che si tratta di un parco di divertimento e che è il top del desiderio delle bambine perché sono poche quelle che possono, con le famiglie, godere del privilegio di una giornata con giochi e piscine. Credo che valga la pena tentare. Parlo con Sor Marcela per il permesso e l’aggiornamento con Olga. Tutte si danno un gran daffare per preparare il pic nic. Partenza alle nove, dopo la messa delle sette in parrocchia. Toh! Si torna alla parrochia? Si vede che non c’e Monsignore.
All’inizio della Messa, la solita sfilza delle dediche (qui c’è ne sono un mare “per x, da parte di y per questo motivo). Ce ne saranno ancora molte? Sussulto perche Sor Marcela mi ha dato una gomitata e mi dice “ora, per lei” e sento e “ora per francogioie (sic) da parte di tutte le bambine dell’Hogar per il suo compleanno il 4 maggio.” Non vi sono errori, è per me. Sono nello stesso tempo irritata e commossa; anche perché,  dalla zona sedie che ho snobbato perché si rompono per un nonnulla, parte un grande applauso. Mi giro doverosamente per ringraziarle e divento un momentaneo (grazie) centro di attenzione. Per fortuna inizia la messa durante la quale Tinita (Agostina ma qui il diminuitivo è d’uopo, tipo busito, manita, monjita, casita e altri...) mi tira i capelli disfa e rifà i nodi del mio coprispalle, lo tira, tira il mio vestito, mi strattona... Niente, mi ha preso in simpatia.
Il ritorno a Casa si fa con un ordine e una velocita rare. Alle 8,30 tutte sono pronte, Olga è arrivata, il mini bus è fuori. Calma, calmita.... Ma chi è calmo? Si va alla scoperta di piaceri nemmeno sognati! Non tutte però possono godere del privilieggio, solo le 24 più grandi allora prometto il gelato per la sera alla maxibodega per le piccole. Sono sicura che mi aspetterano con ansia. Arrivate sul posto. Memmeno del tutto spoglie, sono già in acqua con squittii, risate, appelli a gran voce: Paquita, mira...  Il “Parco?” tre piscine di media dimensione con dei tobogan e un contenitore di plastica per fare gavettoni! Dalle nove alle 11, non si stancano di correre da una pescina all’altra, di bagnarsi, nuotare, fare mille follie. Siamo le sole. Alle 11, metto un po’ di ordine perché arrivano alcune famiglie: occupiamo una sola piscina quella del tobogan con gavettone. Le signore mi guardano con curiosità, indulgenza, simpatia mescolate. Una, timidamente, mi rivolge la parola ma la conversazione è breve perché Anita mi tira via. Curiosità: le signore fanno il bagno con indosso pantaloncini e camicetta, apparentemente ineccepibile  ma che, bagnate, sono di un rivelatore...
Alle 12, tramezzino e Cocacola per tutte nel gazebo sull’acqua. Ma qui è il Paradiso! Godono senza freno, senza pudore, con una ingenuità che m’incanta. Olga e suo figlio che ci ha raggiunte, approfittano della pacchia. È una meraviglia. Alle 3, si fila verso la spiaggia libera per consumare il pasto preparato la mattina, in santa pace, sotto gli alberi. Torniamo a Casa alle 16,30; in tempo per ripartire con le “parvulas” che mi aspettano con ansia. Olga ci porta alla “Torre”, e li, dopo dieci minuti, si scatena l’inferno: è la “giornata dei bambini” musica a tutto spiano, giochi, quiz, tutto quello che potete immaginare. Sono frastornata, ubriaca, fusa... Tra Sor Brigida, Sor Letizia, Olga e la sottoscritta, fatichiamo a contenere l’eccitazione, le più grandi vincono alcuni premi, le più piccole ballano. Una magnifica giornata.
Alle 8,30. Dopo cena, spariscono tutte a nanna senza aspettare la campana della buonanotte! E io parto a caccia di tacuaciles per illustrare la mia lettera e portarvi tutti nella mia realtà. Sono sicura che rimpiangete di non aver vissuto con me queste ore meravigliose. Io vi ho portati con me durante la messa e, più volte, mi sono dispiaciuta di non poter condividere.

Vi abbraccio e a presto: Francoise.

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