28 aprile 2011
Missioni

Giovedì 28 aprile 2011 come Associazione “P.A.S.S.I. per il mondo” siamo finalmente riusciti a portare a compimento un progetto che ormai pensavamo di non poter più realizzare.

Diverse volte vi abbiamo raccontato la storia della nuova scuola del Barrio/rione S.Andres (vicinissima alla nostra casa) che necessitava della copertura del tetto con le lamine e l’acquisto e sistemazione delle porte dei bagni. Noi come Associazione ci eravamo proposti più volte di portare a compimento l’opera, ma il Sindaco aveva sempre promesso il suo interessamento e pertanto non volevamo scontrarci con le autorità locali. Di recente siamo stati contattati dal Comitato del Barrio e così abbiamo provveduto a dare corpo alle necessità più impellenti.

La cerimonia di inaugurazione – prevista per le 14,00 pomeridiane!!! sotto un sole cocente ed abbagliante – prevedeva la celebrazione della S. Messa da parte di P. Ottavio (il tramite di tutta l’operazione), i discorsi di ringraziamento dei Responsabili della scuola, il taglio del nastro e la benedizione della scuola.

Ma il programma non ha seguito il suo corso naturale a causa di vari imprevisti soprattutto di natura… ”politica”.

Intorno alle 15.00, quando tutto ormai stava per cominciare, è arrivato un grosso camion dal quale sono stati scaricati 60 banchi di scuola (pupitres) ed alcune lamine per coprire un’altra aula che si sarebbe dovuta costruire. Il tutto dono “disinteressato” dell’Alcalde/sindaco Senor Marvin Cruz.

A questo proposito è importante sapere che a breve in Guatemala ci saranno le elezioni politiche per la scelta del nuovo Presidente. La cosa particolare è che cambiando il Presidente, la carica più alta dello Stato, anche tutte le altre rappresentanze politiche, dai Sindaci ai Governatori, devono essere cambiate per cui c’è un fermento generale e un continuo correre nel cercare di venire incontro a promesse disattese nel tempo. È bene anche sapere che il colore politico del nuovo Presidente della Nazione determina anche quella di tutte le altre Amministrazioni locali (tutti rossi, tutti neri, tutti bianchi). La campagna elettorale non si fa con manifesti, incontri o dibattiti: i programmi elettorali ed i proclami sono scritti sui muri delle case, i pali della luce e tutto quanto compresi i sassi che si trovano ai bordi delle strade vengono dipinti con i vari colori dei partiti politici.

Inaugurazione scuola Barrio san Andrés

Tornando alla nostra inaugurazione, era stato deciso che la cerimonia non dovesse avere nessun risvolto politico, ma così non è stato. Di conseguenza P. Ottavio si è rifiutato di celebrare la S. Messa per evitare che si potessero fare delle congetture sbagliate (la Chiesa appoggia l’Alcalde nelle elezioni del prossimo settembre). Gli organizzatori, i maestri – quasi tutti impegnati nella Parrocchia – hanno cercato di far cambiare idea a P. Ottavio il quale è stato irremovibile per quanto riguarda la Messa, ma ha assicurato la benedizione alla scuola.

Sono quindi iniziati i discorsi di presentazione di tutti coloro che hanno dato il loro contributo per il completamento dell’opera. È stata data la parola anche al nostro Francisco il quale, in perfetto spagnolo, ha ringraziato tutti per l’invito ed ha manifestato l’orgoglio ed il piacere di aver contribuito a portare a termine questo importante progetto che coinvolge i bambini che sono il futuro per un grande Guatemala. In ultimo è stata data la parola al sostituto del Sindaco il quale non ha fatto altro che elogiare l’operato dell’Alcalde (noi abbiamo fatto questo, e questo, e questo, e….) come in tutte le buone campagne elettorali. Il discorso è durato oltre 30 minuti e la gente ha cominciato a stufarsi perché, come al solito, le promesse sono sempre le stesse, la loro realizzazione lascia il tempo che trova.

Nel frattempo P. Alberto, macchina fotografica alla mano, faceva le interviste agli astanti, in particolar modo al rappresentante del Sindaco al termine del suo soliloquio, al quale diceva – provocatoriamente – che le lamine dovevano trovare la giusta collocazione (le mura e l’impalcatura del tetto per la nuova aula: gli auspici non costruiscono muri!) e quindi si aspettava di veder realizzata l’opera entro il prossimo anno come sbandierato nel proclama politico.

Di seguito sono stati consegnati gli attestati di ringraziamento, ma solo quello consegnato a Francisco, rappresentante di P.A.S.S.I., è stato incorniciato.

All’improvviso si è levato un ventaccio fortissimo che soffiava da tutte le parti, che ha spezzato i rami di un albero sotto il quale eravamo riuniti per la cerimonia, ha fatto volare sedie, ha fatto cadere i vasi di fiori; poi è seguito un acquazzone che ha costretto tutti i presenti a rifugiarsi sotto la tettoia della scuola. Poiché eravamo tutti bagnati, con P. Ottavio ed i Rappresentanti scolastici abbiamo accelerato i tempi ed abbiamo tagliato il nastro delle due aule e della cucina (ne ho conservato tre pezzetti da allegare all’attestato), provvedendo poi alla benedizione delle aule con abbondante acqua (casomai non fosse bastata quella presa fino a quel momento!!!).

Poi abbiamo consegnato un astuccio di colori ai 40 bambini dell’asilo, mentre agli altri 80 della scuola (per noi elementare) sono stati consegnati due quadernoni (uno a righe ed uno a quadretti) con un tris di penna rossa, penna blu e matita che pazientemente P. Alberto e Manolo – il nostro diacono – avevano assemblato con un nastrino durante la mattina.

Alle 16,30 circa è stata offerta la cena: come da noi anche qui si usa terminare la festa con l’invito, solo che per noi a quell’ora è prevista una merendina e non carne di bue cotta sotto terra con le foglie, riso speziato e verdurine saltate!!!. Siamo stati fatti accomodare al tavolo dei “vip” - l’unico apparecchiato – gli altri avrebbero mangiato in piedi. In ultimo ci sono stati consegnati 4 vassoi con la cena per i nostri quattro amici – Paolo, Lilli, Roberta e Manolo – che non avevano potuto partecipare alla cerimonia. Poi, sempre sotto il diluvio universale, correndo, siamo tornati a casa.

In questo caso speriamo di poter dire “Scuola bagnata, scuola fortunata”. Ce lo auguriamo per questi bambini e per il loro futuro.

Rita

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